Scambi vorticosi, valore decuplicato, guadagni miliardari. Per ora solo potenziali. La nuova criptovaluta, lanciata dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è già un successo clamoroso. Inutile cercare di fissarlo in numeri, cambiano di minuto in minuto. Lanciata al prezzo di 18 centesimi, la nuova memecoin chiamata Official Trump è velocemente schizzata sopra 50 dollari, con rialzo del prezzo in percentuale a quadrupla cifra e valore complessivo di diversi miliardi. 200 milioni di pezzi immessi subito sul mercato dalle due società riconducibili a Trump, Cic Digital e Fight Fight Fight, nome mutuato dal suo slogan post attentato. Altri 800 milioni già programmati per i prossimi tre anni, periodo in cui l'amministrazione Trump bis potrebbe allentare di molto le regole di un mercato in forte espansione, trasformando Washington nella capitale mondiale delle criptovalute, una espressa promessa presidenziale suffragata da nomi nei ruoli chiave di noti sostenitori del mondo cripto come Howard Lutnick neo Segretario al Commercio, e che può creare un potenziale enorme conflitto di interessi per il presidente. Non è un caso se il Bitcoin, la madre di tutte le crypto, sia volando a suon di record dalla vittoria elettorale di Trump, un tempo sprezzante denigratore del mondo crypto e ora suo primo sponsor. I cosiddetti memecoin sono pensati proprio per sfruttare l'onda, utilizzando la popolarità di un vip o di un trend virale, puntano sugli acquisti in massa della community che in quel personaggio o movimento si identifica. Il valore di borsa della nuova moneta digitale è già di molte decine di miliardi, il guadagno immediato è reale e di diverse decine di milioni già solo per le commissioni degli intermediari sugli scambi. I rischi enormi sono legati proprio all'enorme volatilità di questi prezzi. I grandi investitori solitamente sono abili a sfruttare l'euforia per rivendere in gran quantità. E se i prezzi crollano sono i piccoli investitori i primi indiziati a restare col cerino in mano.