Una politica estera confusa e caotica, una Casa Bianca dilaniata da faide intestine più preoccupata dalle elezioni del 2020 che delle questioni più pressanti. Le indiscrezioni pubblicate dal Mail on Sunday, il più diffuso tabloid britannico, sono sicuramente motivo di enorme imbarazzo. Secondo il popolare giornale del Regno Unito, infatti, il potente ambasciatore britannico negli Stati Uniti, Kim Darroch avrebbe usato parole assai poco diplomatiche nel descrivere l'attuale inquilino della Casa Bianca. Donald Trump sarebbe inetto, insicuro e incompetente. Il quotidiano afferma di aver avuto avuto accesso a dei promemoria in quella che definisce una fuga di notizie senza precedenti. Lo scenario che viene descritto è inquietante, Darroch parla di aspri conflitti all'interno della Casa Bianca. Dice la sua anche sul Russiagate: "Trump" avverte l'ambasciatore "potrebbe essersi indebitato con loschi russi" e parla di voci secondo le quali potrebbe ancora attaccare l'Iran. Aggiunge poi, scrivendo probabilmente il suo epitaffio da diplomatico, non crediamo che questa amministrazione, diventerà più normale, meno disfunzionale, meno imprevedibile, meno faziosa, meno diplomaticamente goffa e inetta. Bisogna dire che da parte sua l'onda non ha smentito il contenuto delle comunicazioni. Del resto, spiegano dal Foin office, quanto scrive l'ambasciatore non riflette la linea del Ministero, ma si tratta solo di indicazioni il più oneste possibili a titolo informativo. Ora, al di là dell'opportunità di pubblicare simili indiscrezioni, la vera riflessione è perché mai sia stato possibile accedere a questi documenti che, per la loro natura, dovrebbero restare riservati. Nulla avviene per caso in queste circostanze, ed è probabile che siano un avvertimento verso la Gran Bretagna impegnata nella Brexit e che sperava di avere una sponda negli Stati Uniti, vincolati dalla relazione speciale. Il Regno Unito era rimasto abbagliato dalla recente visita di the Donald a Londra, ma Darroch avverte "La Gran Bretagna non resterà a lungo il sapore del mese, gli Stati Uniti restano il Paese dell'America first. Come a dire: "Non fatevi illusioni". E chi vuol capire, capisca.