In un altro momento storico quella del Presidente degli Stati Uniti sarebbe una presenza dovuta: Harry Reid, l'anziano senatore del Nevada i cui funerali si sono celebrati ieri a Las Vegas, era una leggenda nel Partito Democratico americano. Capogruppo al Senato, fu autore della svolta democratica del suo Stato che non vota un Presidente Repubblicano da quasi vent'anni, e inventò Barack Obama, convincendolo a candidarsi alla Casa Bianca, aiutandolo poi a far approvare la legge sulla sanità pubblica. Nell'America di oggi invece le esequie di Reid sono apparse la celebrazione di un'azione politica che sta lentamente scomparendo, sostituita da partigianeria fideistica e pericolosi fanatismi come quelli sfociati nell'attacco al Campidoglio di Washington un anno fa. Obama, che ne ha fatto l'elegia, ha lodato il suo pragmatismo e la sua capacità di adattarsi e il riferimento non è casuale in un tempo in cui il Senato è spaccato esattamente a metà tra Democratici e Repubblicani e non trova accordo su niente. "Conosceva meglio di tutti quanto la democrazia sia difficile, ha detto il Presidente Biden perché la stessa idea di America è sotto attacco da parte di forze oscure e profonde e proteggerla richiede vigilanza e impegno".