Questa frase del Presidente Biden, alla fine della sua conferenza stampa di chiusura del G7, apre a una ventata di ottimismo in un vertice cui si è parlato di disarmo nucleare ma più come prospettiva ideologica che reale e in giornate in cui i leader hanno mostrato di temere le intenzioni belliche della Cina e l'hanno ammonita a non minare la pace nello Stretto di Taiwan. Ma il protagonista dell'ultima giornata di vertice è stato sicuramente il Presidente Zelensky, accolto come una star dai media locali e dai colleghi capi di Governo. Il suo arrivo ha rimesso al centro delle discussioni il tema della guerra in Ucraina. Il Presidente ucraino è arrivato forte della notizia della prossima fornitura a Kiev di caccia F-16, ha promesso che non li userà per attaccare in territorio russo e ha ringraziato Biden che ha contraccambiato con altri aiuti. "Oggi gli Stati Uniti hanno annunciato l'ultima tranche di munizioni, di artiglieria, di veicoli blindati per aiutare l'Ucraina ad avere successo sul campo di battaglia". Zelensky appare rinfrancato e ha proposto una conferenza di pace fondata sulle pre-condizioni ucraine di ritiro totale della Russia. E poi ha avvisato: "i russi -ha detto- si accorgeranno quando inizierà la nostra controffensiva".