Re, difensore della fede, prometto e giuro che manterrò in maniera inviolabile e preserverò la religione come stabilita dalle leggi, fatta in Scozia. Con il giuramento al Palazzo di Saint James, a pochi passi da Buckingham Palace, Carlo è stato ufficialmente proclamato Re col nome di Carlo III. Il rigido protocollo prevede questo solenne passaggio, anche se, come scritto in un atto del 1701, l'erede diventa immediatamente sovrano nel momento in cui il regnante viene a mancare. Ma la millenaria monarchia britannica è fatta di riti che si ripetono nei secoli, uguali a loro stessi, con qualche importante novità. Per la prima volta nella storia, la proclamazione è stata trasmessa in diretta. Fuori, la gente ha atteso di poter festeggiare e gridare a gran voce: Dio salvi il Re. La proclamazione è stata replicata alla City di Londra. Nelle prossime 24 ore, lo sarà anche nelle altre tre nazioni del Regno: Scozia, Galles ed Irlanda del Nord. Subito fitta di impegni l'agenda del nuovo sovrano che qui, a Buckingham Palace, nel pomeriggio, ha incontrato, innanzitutto, l'Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby. Quindi, nuovamente il primo ministro, Liz Truss, e alcuni membri del suo Gabinetto. A seguire, i leader delle opposizioni. Il Parlamento, intanto, è rimasto in seduta fino a tarda giornata come forma di tributo nei confronti della Regina Elisabetta II. In serata, la prima apparizione pubblica dell'erede al trono William, ora Principe di Galles, che ha promesso di onorare la memoria di Elisabetta II sostenendo il padre in ogni maniera possibile. William, insieme alla moglie Kate, ha fatto la sua prima apparizione pubblica a Windsor e lo ha fatto insieme al fratello Harry e a sua moglie Meghan. In nome di quel segno di unità evocato fino alla fine da Elisabetta II e seguendo la volontà di Carlo III.























