Dopo i molti i contagi, e i timori di una recessione senza eguali, l'epidemia in corso potrebbe aprire ad un rischio ulteriore, la fame nel mondo. È l'allarme lanciato dal World Food Program, che spiega come nel 2020 il rischio sia molto alto in almeno 36 Paesi. Entro la fine dell'anno le persone senza cibo potrebbero essere il doppio rispetto al 2019, superando i 250 milioni. Nelle settimane scorse erano stati anche i vertici di Fao, Oms e Wto a sottolineare il rischio di una crisi alimentare globale per le conseguenze che l'emergenza Coronavirus ha sulle catene di approvvigionamento e sul commercio internazionale. Intanto nel mondo il numero delle persone contagiate supera i due milioni e mezzo, mentre sono oltre 170 mila i decessi. Sono gli Stati Uniti in testa alla triste classifica dei contagi, seguiti da Spagna, Italia, Francia, Germania e Regno Unito. E dalla Commissaria europea alla salute arriva il monito a non abbassare la guardia. La pandemia, dice, è ancora in corso. Ora serve prudenza. Un virus che arriva dappertutto, anche nella regione amazzonica di Beni, regione agricola al confine con il Brasile, fino a ieri un modello di contenimento per Covid-19 poiché era rimasta immune al virus. Contagi che aumentano ovunque, Turchia, Russia, Pakistan, Iran, India. In Africa hanno superato le 20 mila persone, mentre Indonesia e Arabia Saudita bloccano le celebrazioni per la fine del Ramadan. Intanto l'autorevole Science bacchetta i potenti del mondo, Cina e Stati Uniti in testa. Le pandemie sono internazionali, un virus non rispetta i confini tra Paesi possiamo farcela se avremo abbastanza tempo e collaborazione.