41 ieri, 47 oggi, anche se il dato non è ancora definitivo. Non sono tantissimi per una città grande come Tokyo, quasi 30 milioni di abitanti, ma se si pensa che fino ad oggi, da gennaio, erano appena 212 quelli confermati, capiamo che la situazione è davvero cambiata. Infatti i giornali, guardate come titolano, sì, sono i tabloid, ma i titoli sono abbastanza drammatici: “Tokyo, distruzione”, “Tokyo, panico”, “Panico a Tokyo”. Qui, siamo davanti a un supermercato del centro che è stato completamente svaligiato nelle ore precedenti dalla gente, preoccupata per quello che può succedere nelle prossime ore e nei prossimi giorni, perché ieri, il Governatore di Tokyo, la signora Yuriko Koike, ha annunciato che siamo davvero vicini al lockdown, se questo week end, i giapponesi, i tokyoiti, non rispetteranno quello che per ora sono ancora solo suggerimenti, e cioè di non uscire di casa, di stare a casa, di non frequentare luoghi affollati e soprattutto, dalla prossima settimana, di lavorare da casa, il Governatore ha già annunciando che dichiarerà lo stato di emergenza, grazie all'autorizzazione che ha avuto dal premier Shinzo Abe, che ormai sapete già da un paio di settimane, ha avuto dal Parlamento l'autorizzazione a dichiarare, in qualsiasi momento, lo stato di emergenza. La situazione comincia a farsi abbastanza difficile, perché la gente qui non sa che cosa fare, non ci sono leggi, non ci sono decreti, c'è soltanto – per ora – un avvertimento, un suggerimento. Fino a qualche mese fa si pensava fosse sufficiente, invece abbiamo visto, nei giorni precedenti, in occasione della festa dei ciliegi, addirittura di un evento come il K-1, di hall karate, un'arte marziale che ha visto 6 mila 500 persone ammazzarsi al chiuso. Bene, ormai il panico sta cominciando ad affiorare e quindi la gente fa incetta di prodotti. Vedete da queste immagini, scaffali vuoti, è una cosa che a Tokyo era inimmaginabile fino a qualche giorno fa. Dobbiamo, inoltre, avvertire che da domani, è ufficiale, il Giappone verrà chiuso a tutti gli stranieri, non si potrà più sbarcare in Giappone, a meno che non si è giapponesi o coniugi di giapponesi. Infine, una notizia che non riguarda il Giappone, riguarda il lontano Bangladesh, i campi Rohingya, purtroppo il virus è arrivato anche a Cox's Bazar, il campo-profughi ormai più grande del mondo e possiamo solo immaginare, se si dovesse diffondere, quali danni potrà provocare a quella povera, disperata, gente.