Isolamento, misure di sicurezza, quarantena obbligatoria. Sono sempre di più i Paesi del mondo che hanno deciso di affrontare l'emergenza della diffusione del coronavirus, ricorrendo a queste regole severe. Il contagio viaggia veloce. Le persone devono restare a casa. Così il 50% della popolazione è in isolamento obbligatorio o consigliato, perché i contagi hanno superato il milione di casi e molte grandi metropoli sono allo stremo. Madrid, Londra, Parigi, New York, la Spagna piange le sue vittime, con oltre 10.000 decessi. Centinaia di morti in più un giorno per Covid anche in Gran Bretagna con un bilancio che si è aggravato di ora in ora e ha convinto Londra a incrementare il numero dei tamponi a centomila al giorno. Deserti i terminal dell'aeroporto di Heathrow. La gente si è fermata per applaudire, dalle finestre e dai balconi, i medici in prima linea e tutto il personale sanitario. E un omaggio di ringraziamento è arrivato anche dal Primo Ministro Boris Johnson. Strade deserte, negozi chiusi, atmosfera spettrale in molte città. Il silenzio è rotto solo dalle ambulanze. In Francia la situazione è drammatica, con centinaia di nuovi morti in un solo giorno. A Parigi le terapie intensive sono al collasso. E da lunedì sarà possibile spostarsi nel Paese con un'autocertificazione digitale, oltre a quella cartacea. In Germania balzo di contagi, cresciuti di oltre 6.000 casi in 24 ore. Ovunque in Europa la preoccupazione è la tenuta degli ospedali. In molti altri Paesi si cerca di fare presto per fermare i contagi. In Tailandia da venerdì scatta il coprifuoco a partire dalle 22 e fino alle 4 del mattino. L'Eritrea ha iniziato il blocco nazionale di 21 giorni. E in una Santiago del Cile, deserta per l'emergenza del coronavirus, una squadra di specialisti ha catturato un Puma che vagava per le strade del centro in cerca di cibo.