"Nessuno più di Kafka ha spinto fino all'estremo l'idea che la scrittura sia una vocazione che ha a che fare con la verità e che non ha a che fare solo con la bellezza, l'intrattenimento è che sono cose per cui non aveva alcun problema ma prendendo a modello il suo amato Flaubert e spingendolo all'estremo ecco la precisione, l'esattezza, la cura, lo scrupolo che ritroviamo nella prosa nella lingua di Kafka, sono tutti degli aspetti di questo suo rapporto veramente religioso con la parola".























