L'ex direttore del Museo Castello di Dresda aveva soprannominato quell’ala del Palazzo, Fort Knox, perché la volta verde era considerata inespugnabile, tali e tante erano le misure di sicurezza che avrebbero dovuto proteggere i gioielli del tesoro di Sassonia. E invece, come in un film, la Pantera Rosa è entrata in azione ed ha illuso anche i più sofisticati allarmi, mettendo a segno quello che è già stato definito il più grosso furto d'arte dalla fine della seconda guerra mondiale. La banda di ladri, una videocamera interna ha ripreso due persone, ma gli autori potrebbero essere anche di più, ha portato via un bottino composto, per lo più, di gioielli antichi. Sono rimasti al loro posto vasi e dipinti, probabilmente perché troppo ingombranti. I ladri sono entrati in azione alle cinque del mattino, provocando un incendio in una cabina elettrica in modo da togliere la corrente al Castello. Dopodiché alcuni di loro sono entrati da una finestra laterale che immette alle collezioni d’arte. Tra i pezzi di maggior valore trafugati, lo zaffiro di 648 carati donato dallo Zar di Russia, Pietro I e tre parure di diamanti e brillanti. La direttrice del museo ha parlato di furto di valore inestimabile. Oltre ai gioielli della Corona Sassone, moltissimi anche gli oggetti in avorio, argento, ambra, raccolti nel corso dei secoli. Si è salvato, invece, il diamante di 41 carati, il Verde di Dresda, un pezzo unico al mondo, che è sfuggito alle mani dei ladri solamente perché è in mostra al Metropolitan Museum di New York. Il Castello è stato circondato dalle forze di sicurezza tedesche in pochi minuti, ma gli autori del furto erano già riusciti a fuggire. Ad indagare su colpo sarà una Commissione Speciale delle forze dell'ordine tedesche. Gli inquirenti sono convinti che i ladri abbiano potuto contare su una talpa all’interno del museo.