L'Italia non chiude al piano di Trump, bisogna sostenere gli sforzi negoziali in corso. Un messaggio che Giorgia Meloni consegna agli altri leader non appena atterrata a Johannesburg per il G20, al telefono con il cancelliere tedesco Merz rimarca l'importanza di non fermare sul nascere il dialogo, con l'obiettivo che resta quello di arrivare ad una pace giusta e duratura. In questo vertice che per la prima volta vedrà vuota la sedia riservata agli Stati Uniti, Giorgia Meloni sembra porsi sin da subito a difesa del lavoro di Trump o meglio ad evitare che le ipotesi di piani alternativi possano mettere a repentaglio una discussione che per Meloni va nell'interesse dell'intera Europa. Su un punto in particolare invita tutti a soffermarsi quell'impegno americano a difendere Kiev da nuove eventuali aggressioni. Garanzia di sicurezza per nulla scontata simile a quella della NATO, un elemento su cui Palazzo Chigi ha sempre spinto con insistenza. Al tempo stesso l'Italia conferma gli aiuti a Zelensky mai messi in discussione. "Sono convinto che in questo momento la difesa di Kiev e l'aiuto a Kiev è quello che ti dà anche la possibilità di raggiungere una pace che sia duratura, e non attaccata con il vinavil." Se muoversi con gli Stati Uniti resta imprescindibile, altrettanto deve essere per il coinvolgimento dell'Europa. Senza l'Europa non si può arrivare a un accordo perché l'Europa ha imposto delle sanzioni ed è l'Europa che decide se ritirarle o meno, quindi per forza dovrà essere parte della trattativa, come dovranno essere gli ucraini." Ci sono poi altri elementi del piano Trump, fanno sapere dallo staff della premier meritevoli di ulteriore approfondimento. Un modo per ribadire che la soluzione della Casa Bianca, semmai è migliorabile, ma non da scartare. .























