"Stiamo osservando che la transizione energetica si muove velocemente, più velocemente di quello che le persone credono. Guardate i numeri, per esempio la parte più importante del sistema energetico, la produzione dell'Elettricità, l'anno scorso tra tutte le centrali elettriche costruite nel mondo l'85% sono state rinnovabili, 5% nucleari e solo 10% combustibili fossili. Quindi c'è una grande spinta verso le rinnovabili, non necessariamente dovuta alle politiche climatiche. La ragione è che sono più convenienti di altre". "Teme che le prossime elezioni possano avere un impatto sulla transizione energetica?" "Avranno sicuramente un impatto ma non credo che la transizione energetica possa essere invertita. Prima ho fatto riferimento all'85% delle nuove centrali che sono rinnovabili, non mi aspetto che le compagnie energetica, con il cambio di governo, possano mettere da parte le rinnovabili e puntare sul carbone o altre fonti. Perché non convengono. L'economia favorisce l'energia pulita". "Il nucleare dovrebbe far parte del mix energetico di un paese come l'Italia che non ha centrali nucleari e dovrebbe partire da zero?" "Credo che quella dell'Italia sia una mossa tardiva, ma meglio tardi che mai. Quindi, molto buona la mossa dell'Italia di considerare il nucleare nel mix energetico. I miei suggerimenti sono: scegliere il giusto partner, cioè con quali Paesi, con quali aziende lavorare. Scegliere le giuste tecnologie su cui puntare. E terzo fare i compiti a casa in fatto di regole. Costruire le istituzioni e farsi trovare pronti".