Mentre il Governo centrale e i governatori delle varie regioni, alle quali è stato esteso lo stato di emergenza, cercano di mettersi d'accordo sulle misure aggiuntive da prendere da questo week end in poi nei confronti delle varie attività produttive, i dati del Giappone continuano ad essere indecifrabili. È vero, sì, i contagi hanno superato nelle ultime ore le 5 mila unità, i morti sono ormai oltre cento - erano poco più di 20 fino a due settimane fa - ma ancora non c'è la percezione del vero stato di emergenza. I giapponesi continuano a prendere i treni affollati, i ristoranti e i locali pubblici, tranne quelli notturni, sono ancora pieni. Insomma, non si capisce bene, soprattutto a livello di autorità centrale, soprattutto anche dei mass media non c'è quel messaggio forte alla popolazione di prendere sul serio questa emergenza. Nel frattempo escono fuori casi abbastanza drammatici: quello di Andrés, lo chiamiamo così – è un nome di fantasia - un cittadino americano che è stato trovato, dopo vari tentativi di fare il tampone, positivo e che dopo varie peripezie tra un ospedale e l'altro è stato abbandonato a se stesso nel suo appartamento. È solo in un piccolo appartamento di Hokkaido. Noi lo abbiamo intervistato via Skype. Vediamo che cosa ci ha detto.