Fanno tanto rumore. La carica dei giovani che in questi giorni ha colorato le strade di Roma riempie la spianata di Tor Vergata. Arrivano da tutto il mondo, Messico, Giappone, Stati Uniti, Ucraina. Si canta, si balla, si prega, si ride. Si scambiano bandiere, magliette, cappelli. È un'ondata pacifica, piena di allegria, di grandissimo entusiasmo per un evento storico che lascerà il segno in ognuno di loro. "Per me come romano ha un significato speciale perché è una pienezza di gioia vedere tutti questi giovani nelle strade dove passo tutti i giorni e sono molto contento di vivere con entusiasmo questa esperienza." "Siamo tutti insieme qua con i ragazzi della Pastorale Giovanile di Roma. È un'emozione unica perché per noi è il primo Giubileo, per noi giovani che hanno meno di 25 anni ovviamente. E come ci siamo detti tra di noi stiamo costruendo un pezzo di storia anche, quindi è molto emozionante." "Cosa vi lascerà?" "Sicuramente lo stare insieme e vedere che nel mondo in realtà siamo tutti vicini in questo giorno e in questo periodo anche." Una festa di fede, pace e amicizia le parole chiave. Si annullano i confini linguistici e culturali, si condividono momenti di preghiera e di riflessione. Un mondo diverso è possibile. "Come diceva il Cardinal Zuppi, i romani vi guardano. È vero, è proprio così. Cioè i romani guardano questa moltitudine di persone e di gente circondare le nostre strade, i nostri quartieri ed è una meraviglia." Dal palco un ricordo di Papa Francesco e Papa Ratzinger, l'imponente macchina della sicurezza funziona. A funestare l'evento la morte di una diciottenne arrivata in Italia dall'Egitto per seguire il Giubileo. Il cordoglio di Papa Leone XIV che ha voluto incontrare gli amici della giovane. .























