Migliaia di chilometri quadrati di territorio dell'Ucraina meridionale sono invasi dalle acque, nuova catastrofe che si abbatte su una popolazione già stremata da mesi di guerra e che ha visto il proprio territorio essere al centro di scontri più intensi. È l'unica certezza perché è già scambio di accuse tra Mosca e Kiev sulla responsabilità di questa azione. Il Presidente ucraino Zelensky non ha dubbi, si tratta dell'ennesimo crimine commesso dei russi per fiaccare la resistenza e rallentare la controffensiva delle truppe di Kiev che, promettono i comandi, comunque non rallenterà. Ma la Russia respinge al mittente le accuse. Secondo il Cremlino sarebbe un'iniziativa di Kiev, un sabotaggio per privare d'acqua la Crimea, per il Ministro della Difesa, parte di un piano per riposizionare le truppe dalla vicina Kherson. Mentre Mosca e Kiev si accusano a vicenda, il capo dell'Agenzia Atomica Internazionale, Rafael Grossi, sottolinea la gravità della situazione, la diga di Kakhovka, infatti, rifornisce l'acqua per il raffreddamento della centrale atomica. Secondo quanto osservato dagli esperti dall'AIEA sul luogo, alle ultime rilevazioni era di 16,4 metri, e sotto i 12,7 metri non funzionerà più il pompaggio. Intanto proseguono gli scontri, e proprio Kherson, secondo quanto denunciano gli ucraini, sarebbe bersaglio degli attacchi russi mentre è in corso l'evacuazione della parte allagata della città. 16 mila persone sono state evacuate.