Libereremo la Crimea con ogni mezzo. Risponde così Kiev alle minacce di Mosca, che parla di un possibile uso delle armi nucleari in caso di attacco con missili balistici, da parte dell'Ucraina nei territori annessi alla Federazione Russa. Le parole del vicepresidente del consiglio di sicurezza di Mosca Dmitry Medvedev, sull'uso del nucleare, vanno ignorate, esortano le autorità ucraine. Parole, i fatti raccontano l'allarme aereo in tutte le regioni del paese, per un attacco missilistico da parte della Russia, che nel frattempo ha rafforzato la sua presenza in Donbass. Sono ora 30mila i militari di Mosca impegnati nella sola Mariupol, mentre continuano i bombardamenti. Nella zona di Kherson è stato preso di mira un centro commerciale, tra Kharviv e Mykolaiv, l'obiettivo restano le infrastrutture civili e Bakhmut rimane al centro degli scontri, si gioca tutto a livello militare. E c'è stato anche il secondo scambio di prigionieri, 116 soldati ucraini sono stati rilasciati a seguito dei negoziati mediati dagli Emirati Arabi Uniti, dopo la liberazione, da parte di Kiev, di 63 uomini dell'esercito Russo. Intanto la Germania annuncia di aver raccolto le prove di crimini di guerra in Ucraina, prove definite "a tre cifre", lo ha detto il procuratore generale Peter Frank, che punta ad un processo a livello internazionale, con i leader russi sul banco degli imputati.