La bandiera della Federazione Russa sventola sulla città di Sudzha anche Kiev non conferma, i russi si sono sostanzialmente già ripresi quasi tutto il Kursk, con un blitz di pochi giorni, iniziato quando gli americani hanno smesso di inviare a Kiev informazioni di Intelligence e che fa arrivare Mosca in una posizione di ulteriore forza ad un eventuale tavolo di negoziato per la fine della guerra. Tavolo tutto ancora da costruire. Che sia un risultato importante per la Russia e un brutto colpo per l'Ucraina lo dimostra l'apparizione Kursk di Vladimir Putin che arriva in una postazione vicino al fronte in tuta mimetica insieme al Capo delle forze armate Gerasimov. Il Presidente russo ha promesso di trattare i prigionieri ucraini come terroristi, visto che hanno portato la guerra in territorio russo. Un doppio standard rispetto a quello che accade ai soldati russi in Ucraina, trattati come semplici prigionieri di guerra. Putin in questi tre anni di guerra si è finora fatto vedere solo a Mariupol dopo la conquista della città e in Crimea per celebrare i nove anni dell'annessione alla Russia. Prova di forza e successo simbolico, dunque, di Putin che per riconquistare il Kursk ha spostato in questo settore del fronte oltre 50 mila uomini con il supporto esterno di oltre 10 mila soldati nordcoreani. Sono arrivate qui per l'offensiva finale anche tutte le migliori squadre di dronisti dell'esercito russo e la conquista della città è stata possibile anche grazie a un blitz all'interno di un gasdotto in disuso che viene celebrato dai media di Stato. Questo anche se report dal campo parlano di pochi scontri e di un esercito ucraino che si è ritirato provando a salvare più uomini e mezzi possibili. Adesso la fanteria russa si aggira per la città di Sudzha favore di telecamera per mostrare devastazione incolpando gli ucraini. Chi abbia bombardato cosa è ovviamente impossibile da stabilire, ma di certo l'Ucraina non potrà portare il controllo del Kursk come merce di scambio al tavolo del negoziato. .