Non lo si può escludere. Emmanuel Macron, sollecitato dell'Economist sulla possibilità di impiegare truppe Nato sul terreno, come aveva già fatto nelle settimane scorse, ribadisce: "Abbiamo senza dubbio esitato troppo mettendo dei limiti alla nostra azione verso qualcuno che non ne ha più e che è l'aggressore. Se non si riuscirà a fermare la Russia in Ucraina", conclude il ragionamento, "nulla impedirà l'espansionismo russo". A stretto giro la replica di Mosca: "Le parole di Macron sono in qualche modo legata ai giorni della settimana. Questo è il suo ciclo", le ha liquidate la portavoce del Ministero degli Esteri russo Zakharova. Ed è anche vero che per ora la posizione del numero uno dell'Eliseo sembra abbastanza isolata in Occidente. Intanto giunge un nuovo appello del presidente Zelensky affinché vengano inviate in fretta le forniture militari. "Solo con la forza possiamo fermare il terrore", scrive il numero uno di Kiev su Telegram. "Solo nel mese di aprile i russi hanno utilizzato più di 300 missili di diverso tipo. Chiunque lavori per la difesa contro la Russia", ha concluso Zelensky, "è un vero e proprio salvatore di vite". Intanto dal fronte giunge la conferma dell'avanzata delle forze di Mosca che sono riuscite a sfondare e a prendere piede a Ocheretiny, nella zona di Avdiivka, nel Donetsk. Una situazione talmente critica da costringere le difese ucraine a schierare le riserve per stabilizzare la situazione. Nel frattempo il dipartimento di stato Usa ha accusato la Russia di aver utilizzato un agente chimico, la cloropicrina, in violazione della convenzione sulle armi chimiche. Secondo Washington, inoltre, Mosca avrebbe usato gas lacrimogeni come strumento di guerriglia. Un'ulteriore violazione della Convenzione. Anche qui, dal Cremlino una smentita netta: "Accuse prive di fondamento", ha chiuso il discorso Dimitri Peskov. A Mosca, infine, per il primo maggio vengono mostrati come trofei i tank della Nato catturati nel corso di combattimenti, a dimostrazione, viene spiegato, dell'inefficacia del sostegno occidentale all'Ucraina.