"Abbiamo già provato a diventare una grande potenza militare e sappiamo com'è andata, non è il caso di riprovarci. Il mondo non ha bisogno di armi, ma di saggezza". É il monito che uno dei leader storici del Giappone, l'ex Presidente del Partito Liberal Democratico ed ex Ministro degli Esteri Yohei Kono, ha lanciato alla vigilia del viaggio in Europa, Canada e Stati Uniti del Premier Fumio Kishida, che oggi ha incontrato a Roma la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Dopo l'aggressione della Russia all'Ucraina e su pressione degli Stati Uniti, il Giappone sta Infatti per approvare uno storico aumento del bilancio militare, oltre 300 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni che lo porterebbe a diventare dopo Usa, Cina e Russia, la quarta potenza militare al mondo. Il nuovo bilancio non è stato ancora approvato e sta creando non poche difficoltà anche all'interno della maggioranza che sostiene l'attuale Premier, ma se lo sarà rappresenterà una svolta storica per un Paese che nella sua vigente Costituzione prevede ancora all'articolo 9, addirittura, il divieto di possedere delle Forze armate. "Il Giappone non può ignorare il nuovo scenario internazionale", ha dichiarato Kishida prima della partenza, "E deve adeguarsi alle nuove sfide che l'attendono". E sullo sfondo comincia ad affiorare anche il dibattito su un'eventuale opzione nucleare, opzione sino a qualche tempo fa impensabile, proprio mentre il Giappone che quest'anno è stato rieletto come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite si appresta ad ospitare il prossimo G7 a Hiroshima, simbolo dell'olocausto nucleare.