A un anno dalla morte di Alexei Navalny, nella Russia di Vladimir Putin il regime resta saldo, la repressione si è inasprita e lo spazio per qualsiasi forma di opposizione reale è completamente annientato. Eppure queste immagini di un anno fa mostrano che un'altra Russia esiste ancora. Migliaia di persone avevano sfidato un rischio di arresto per rendere omaggio al più noto oppositore di Putin, trasformando quel momento in un atto di sfida silenziosa ma potente. A livello nazionale le persecuzioni politiche sono continuate per tutto l'anno, attacchi diretti individui, persecuzione di gruppi vulnerabili e adozione di leggi repressive. Attualmente l'azione penale è la forma più dinamica di pressione politica in Russia e nei territori annessi di Crimea e Sebastopoli. Secondo i dati aggiornati al nove dicembre 2024, sono 2976 le persone in Russia nella Crimea annessa e Sebastopoli, sottoposte a procedimento penale per motivi politici e oltre 1400 sono attualmente incarcerate. Ma qualcosa sta cambiando anche sul fronte internazionale. La pazienza del Cremlino forse ha pagato l'isolamento internazionale è iniziato con l'occupazione della Crimea nel 2014, e peggiorato dopo l'aggressione dell'Ucraina nel 2022, si è concluso bruscamente mercoledì, quando il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha alzato il telefono e chiamato Vladimir Putin. La telefonata tra i due, durata quasi un'ora e mezza, ha suscitato preoccupazione in Ucraina e in Europa e ha rinvigorito l'ex spia del KGB che negli ultimi tre anni non aveva avuto quasi nessun contatto diretto con le sue controparti occidentali. L'opposizione russa, intanto, già frammentata e perseguitata, sta cercando di ridefinire la propria strategia, ma senza una leadership chiara sarà difficile avere un impatto a breve termine. Dopo la morte di Navalny, la vedova Yulia Navalnaya, Ylia Yashin e Vladimir Kara-Murza, oppositore al regime di Putin e protagonisti dello scambio di prigionieri lo scorso agosto, stanno cercando di mantenere la visibilità dell'opposizione. La domanda è: riusciranno a unire le forze per costruire una leadership collettiva e credibile? L'efficacia della diaspora dipenderà da tre fattori: la capacità di mantenere la mobilitazione internazionale, l'evoluzione della guerra in Ucraina e un'eventuale crisi interna al regime. La Russia di Putin appare solida, ma la storia insegna che anche i sistemi più repressivi alla fine possono crollare sotto il peso delle proprie contraddizioni. .