Sulla proposta israeliana per un cessate il fuoco temporaneo media locali, sia israeliani che arabi, ritengono che Hamas manderà presto una risposta scritta chiedendo garanzie per il ritiro delle truppe israeliane da Gaza e un alto numero di prigionieri palestinesi da rilasciare, cosa che il Governo israeliano ha fatto sapere in più occasioni di non voler accettare. Solo pochi giorni fa infatti il ministro della difesa Gallant ha annunciato la prossima espansione delle operazioni di terra a Rafah quindi al confine con l'Egitto, dove si trovano al momento un milione e 700mila sfollati ancora non autorizzati a tornare nelle loro case verso il centro e il nord d'enclave palestinese, numerosi video filmati da giornalisti dentro Gaza e ripresi da network internazionali mostrano infatti civili disarmati colpiti e in alcuni casi uccisi da cecchini israeliani, proprio mentre tentano di avvicinarsi a zone già evacuate. L'esercito israeliano dice di stare indagando l'accaduto, due bambini sono inoltre morti in un asilo proprio a Rafah a seguito dei bombardamenti, colpita la struttura che ospitava migliaia di profughi interni. Oltre 27mila i morti dentro Gaza dal 7 di ottobre e circa 130 ostaggi ancora nelle mani di Hamas, di cui si stima la metà sia già morta. Il capo della diplomazia europea ha detto che questa guerra sta creando un effetto domino in tutta la regione mediorientale, a seguito di nuovi bombardamenti aerei USA contro postazioni degli Huthi nello Yemen, il gruppo ribelle ha fatto sapere che non interromperà gli attacchi contro le navi mercantili nel Mar Rosso fino alla fine della guerra dentro Gaza e che le azioni militari americane e britanniche in Yemen, Iraq e Siria stanno unendo il popolo arabo contro la presenza coloniale americana nella regione. Anche le milizie armate irachene, affiliate al Governo di Baghdad, ma con forte influenza iraniana hanno chiesto al primo ministro iracheno di espellere i militari americani dal Paese, l'Iran ha inoltre intiamato gli Stati Uniti di non attaccare due navi cargo iraniane presenti sempre nel Mar Rosso, navi che però sono fortemente sospettate dagli USA di essere una copertura per spionaggio iraniana. Il consigliere della sicurezza nazionale americana Sullivan ha declinato di confermare o smentire un possibile futuro attacco statunitense direttamente contro obiettivi iraniani, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva precedentemente affermato di ritenere l'Iran responsabile dell'attacco di qualche giorno fa contro basi americane in Giordania, dove hanno perso la vita tre soldati americani.