Il Medioriente è sull’orlo del baratro, il mondo non può permettersi un’altra guerra. Il Segretario Generale Guterres lancia un drammatico appello al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, riunito in emergenza dopo l’attacco missilistico iraniano su Israele. Una palese violazione delle regole internazionali che segue, sottolinea, un’altra palese violazione, cioè l’attacco di due settimane fa contro la rappresentanza diplomatica iraniana a Damasco. L’ambasciatore di Teheran invoca quindi il diritto all’autodifesa: “non avevamo scelta”, dice. E parla di risposta comunque moderata e conclusa, a meno che Israele non attui una rappresaglia. Il rappresentante dello Stato ebraico spiega come il regime degli Ayatollah sia un pericolo esistenziale non solo per Israele ma per tutto il mondo libero, ricordando il suo contestatissimo programma nucleare, per il quale è sotto sanzioni, e paragonandolo al nazismo. Nei prossimi giorni, su proposta americana, saranno discusse in Consiglio nuove misure punitive. Il Presidente Biden, che l’altra notte ha messo a disposizione il suo arsenale di difesa antiaerea disinnescando di fatto l’attacco, ha detto chiaramente al Primo Ministro Netanyahu che gli Stati Uniti non prenderebbero però parte a una eventuale controffensiva, sconsigliandola e anzi avvisandolo dei pericoli di una escalation regionale del conflitto. Washington e Teheran, che non hanno relazioni diplomatiche dirette da quarant’anni ma che in queste ore si sono comunque parlate, hanno pubblicamente messo in chiaro di non avere intenzione di farsi la guerra. Ma tutto dipenderà da Netanyahu. Israele ha incassato il sostegno del G7, convocato dalla presidenza di turno italiana, che dà la colpa di questa nuova destabilizzazione all’Iran e chiede anche ai suoi alleati, le milizie sparse tra Libano, Siria e Yemen, di cessare gli attacchi. Il Gabinetto di guerra israeliano, che negli ultimi mesi ha esasperato la Casa Bianca per la situazione a Gaza, stavolta sembra averla ascoltata, rinunciando a una risposta, quantomeno nell’immediato.