Abu al Nasser alto comandante dell'unità Aziz, una delle tre divisioni regionali di Hezbollah, responsabili del distretto meridionale del Libano, è stato ucciso per mano israeliana mentre si trovava a tiro nel sud del Paese. Un altro assassinio mirato messo a sostegno dal Governo di Benjamin Netanyahu che arriva tre settimane dopo quello di Taleb Abdallahm, il capo dell'unità Nasr della milizia libanese. Così ad oggi Abu al Nasser diventa il secondo comandante più importante di Hezbollah ucciso dall'inizio del conflitto, ovvero dal 7 ottobre. L'11 giugno la morte di Abdallahm aveva scatenato l'ira di Hassan Nasrallah, che senza mezzi termini aveva minacciato di aumentare gli attacchi verso Israele dopo che una pioggia di razzi avevano colpito il nord dello stato ebraico. Insomma l'attrito tra le parti non accenna a placarsi con il rischio che gli attacchi quotidiani sfocino in una guerra più ampia che potrebbe aprire le porte ad un conflitto regionale. Intanto, secondo indiscrezioni del sito di notizie statunitense Axios, Netanyahu a fine mese potrebbe avere un faccia a faccia con il presidente degli Stati Uniti Joe biden, il premier israeliano, nel suo primo viaggio all'estero dal 7 ottobre, volerà a Washington perché il 24 luglio pronuncerà un discorso al congresso degli Stati Uniti un'occasione, forse, anche per mitigare le crescenti tensioni tra i due leader dovute alla strategia militare israeliana all'interno della striscia di Gaza, un lembo di terra dove in questi mesi la IDF ha tentato di assassinare molti dei leader di primo e secondo livello di Hamas, senza riuscire ad arrivare a Yahya Sinwar, Il capo dei capi a Gaza, il cui nascondiglio, secondo il quotidiano londinese "Asharq Al-Awsat", lo conoscerebbero solamente due o tre persone.























