Un messaggio ai partecipanti all'assemblea plenaria della Pontificia commissione per la tutela dei minori in programma fino al 28 marzo, datato 20 marzo, firmato dal Papa dall'ospedale Gemelli viene pubblicato oggi. Un testo con alcuni impegni chiari che il Pontefice chiede ai partecipanti di assumersi. Offrire alle vittime e ai sopravvissuti ospitalità e cura per le ferite dell'anima, ascoltare con l'orecchio del cuore, così che ogni testimonianza trovi non registri da compilare, ma viscere di misericordia da cui rinascere. E qui c'è proprio Bergoglio, quel suo voler uscire da carte e registri e ascoltare, partecipare, offrire una rinascita. Nel periodo di convalescenza protetta, dopo il lungo ricovero al Gemelli, nel quale ha rischiato la vita, Bergoglio in silenzio torna a farsi sentire. Ha mantenuto sempre lucidità, dice chi lo ha curato e consapevolezza del rischio, ma è andato avanti e ha continuato anche compatibilmente e sostenuto dai suoi collaboratori a lavorare. Questo testo non fa altro che avallare questo suo spirito. Che lo Spirito Santo maestro della memoria viva, scrive ancora, ci preservi dalla tentazione di archiviare il dolore invece di sanarlo. La prevenzione degli abusi non è una coperta da stendere sulle emergenze, scrive Papa Francesco, ma una delle fondamenta su cui edificare comunità fedeli al Vangelo. Il ringraziamento poi per il lavoro svolto e la sottolineatura che sempre ci sia un ascolto, perché un ascolto restituisce dignità. Quando impiantate le pratiche di prevenzione, sono le parole del pontefice, state scrivendo una promessa, che ogni bambino, ogni persona vulnerabile, troverà nella comunità ecclesiale un ambiente sicuro. .