Le accuse della corte penale internazionale sono più che oltraggiose ma anche pericolose e false. Il primo ministro israeliano Netanyahu risponde così dagli schermi della CNN alla richiesta di arresto nei suoi confronti spiccata dal Procuratore dell'AJA per crimini di guerra. Si fa una pericolosa equivalenza tra il leader democraticamente eletti e terroristi argomenta, ma soprattutto sostiene che si afferma il falso. Netanyahu prova a smontare quelli che in realtà sono dubbi sollevati anche dall'amministrazione americana sua ferrea ma critica alleata. Vanta l'apertura di strade e valichi per gli aiuti umanitari alla popolazione palestinese rimasta intrappolata nella sua guerra contro il movimento terroristico di Hamas. Giura che i casi di inedia sono pochissimi, fa la macabra contabilità del rapporto tra vittime civili e combattenti che sarebbe molto più basso di quello dei massacri in Afghanistan. Ogni morto è una tragedia concede ma è colpa della strategia di Hamas che impedisce ai palestinesi di lasciare le zone oggetto dei raid israeliani. Poi spiega qual è il piano per Gaza della cui esistenza per la verità cominciano a dubitare anche i suoi stessi ministri. Demilitarizzazione della Striscia dai terroristi che hanno in Rafah, dove l'agenzia ONU per i rifugiati ha sospeso la distribuzione degli aiuti umanitari, l'ultima roccaforte amministrazione civile delle autorità locali ed infine ricostruzione gestita dai paesi arabi con l'aiuto della comunità internazionale. Tutto sarà probabilmente trasmesso in diretta televisiva dal momento che cedendo alle pressioni americane il governo israeliano ha fatto dietrofront sulla decisione di spegnere il segnale video acceso su Gaza dall'agenzia di stampa Associated Press.