Atleti reclusi nei loro villaggi, sottoposti a tamponi quotidiani, obbligo di ripartire appena conclusa la propria gara, divieto assoluto di contatto con tutte le altre squadre e con il pubblico, a sua volta sottoposto a rigide restrizioni. Sono solo alcune delle regole che il comitato olimpico giapponese ha elaborato e che ha annunciato ieri, contenute in un voluminoso opuscolo distribuito alla stampa locale, e che ha subito sollevato una serie di perplessità, soprattutto l'annuncio che in occasione delle Olimpiadi, che dovrebbero iniziare il prossimo luglio, il Giappone sospenderebbe per atleti addetti e turisti la quarantena, che attualmente è di 14 giorni. Un enorme rischio per tutto il Paese, hanno immediatamente denunciato alcuni infettivologi, soprattutto se la pandemia non sarà sotto controllo. Ed il punto è proprio questo. Le disposizioni sono state infatti concepite mesi fa, quando si pensava che la pandemia rallentasse e che il vaccino fosse alle porte. Ma così non è. I contagi, nonostante il numero limitato di tamponi appena 20mila al giorno, sono di nuovo in aumento ed è poco probabile che per il prossimo luglio il vaccino possa essere stato somministrato a tutta la popolazione, come il Governo aveva lasciato intendere. Ma se per gli atleti saranno olimpiadi particolarmente difficili, ancora di più lo saranno per gli spettatori turisti che saranno sì esentati dalla quarantena, ma potranno muoversi solo da e verso gli impianti dove si tengono le competizioni, portando sempre con sé i biglietti relativi che fungeranno da veri e propri lasciapassare. Vietato inoltre fare tifo, parlare ad alta voce e ovviamente abbracciarsi sugli spalti.