"In Ucraina l'ONU mostra la propria impotenza", dice Francesco dopo la Seconda Guerra Mondiale si sperava nella pace, ma la logica dominante è sempre quella degli Stati più potenti. Udienza generale e Bergoglio usa parole di fuoco per condannare Il massacro di Bucha, utilizza frasi e gesti per scuotere ovunque coscienze e cuori e allontanarli dall'abisso in cui precipita chi compie atrocità. E indica la strada sempre più difficile della Pace. "Recenti notizie sulla guerra in Ucraina anziché portare il sollievo e speranza, attestano invece nuove atrocità come il massacro di Bucha. Crudeltà sempre più orrende compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al cielo e implora si metta fine a questa guerra. Si facciano tacere le armi, si smetta di seminare morte e distruzione, preghiamo insieme su questo". Poi Bergoglio mostra una bandiera, è quella bicolore Ucraina e di un gruppo che ha combattuto a Bucha, volontari che per primi hanno visto gli orrori li perpetrati. "Questa bandiera viene dalla guerra, proprio da quella città martoriata, Bucha e anche ci sono qui alcuni bambini ucraini che ci accompagnano, salutiamoli e preghiamo insieme con loro". E, al termine, c'è spazio anche per un sorriso quello dei bambini arrivati dall'Ucraina, Francesco regala a ciascuno di loro un uovo di Pasqua e nel loro fragile sorriso c'è la fragile speranza di un futuro.