Con circa il 57% dei consensi tra i conservatori iscritti al partito, mai un leader ha ricevuto un consenso tanto basso nel terzo millennio, Mary Elizabeth Truss, meglio conosciuta come Liz, ha sconfitto lo sfidante Rishi Sunak ed è stata eletta nuova leader del partito dei Tories: la terza donna dopo Margaret Thatcher e Theresa May. Dopo l'investitura, nelle prossime ore, da parte della sovrana, sarà ufficialmente il quindicesimo primo ministro di Elisabetta II; eccezionalmente, l'incontro tra le due omonime avverrà in Scozia al Castello di Balmoral, dove l'anziana sovrana, 96 anni e con qualche problema di deambulazione, si trova a passare un periodo di riposo. Truss ha promesso un piano ambizioso spavaldo perfino per rilanciare il paese, afflitto da una inflazione già oltre il 10% e possibilmente al 22% secondo Goldman Sachs per l'inizio del 2023. Ad un passo dalla recessione nelle previsioni della Banca d'Inghilterra e con il 17% dei britannici che già sostiene di non riuscire a permettersi due pasti al giorno a causa del carovita e del caro bollette. La ricetta di Truss è uno strato leggero con un taglio delle tasse di cui beneficeranno soprattutto le classi più alte, e questo porterà, nella sua visione, a spingere la crescita. Boris Johnson, anche lui previsto dal protocollo a Balmoral, si è subito congratulato per la vittoria decisiva e ha invitato i conservatori a sostenerla al 100%. Congratulazioni sono arrivate anche da leaders internazionali: tra i primi anche la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen: attendo con impazienza un rapporto costruttivo nel pieno rispetto dei nostri accordi, ha commentato. Un chiaro riferimento al protocollo nordirlandese frutto di tanti tensioni irrisolte che Truss, da Ministro degli Esteri, non ha certo contribuito a sedare. Non è un caso allora, forse, che stando ad indiscrezioni, una delle caselle più difficili da riempire del nuovo esecutivo sarebbe proprio quella del ministro per l'Irlanda del Nord. E a proposito del nuovo Gabinetto, alcuni conservatori fanno sapere: Truss farebbe meglio a renderlo il più inclusivo possibile, onde evitare lo spauracchio di un nuovo voto di sfiducia. Intanto, le opposizioni chiedono a gran voce le elezioni anticipate. Quello di Truss, dicono, non è più il manifesto del 2019.























