Il giorno del giudizio è arrivato, la parola passa alla Giuria, dopo cinque settimane di prove e testimonianze ma nessun colpo di scena, sette uomini e cinque donne dovranno decidere se Donald J Trump ex Presidente degli Stati Uniti ricandidatosi alla Casa Bianca per il Partito Repubblicano sia o meno colpevole di aver violato le leggi dello Stato di New York sul finanziamento delle campagne elettorali. Mai nella Storia americana un ex Presidente era finito alla sbarra per un reato criminale, i 34 capi di imputazione contro Trump vertono su un pagamento da 130000 dollari per comprare il silenzio di una ex pornostar che nel bel mezzo delle Presidenziali del 2016 minacciava di rivelare una relazione di molti anni prima. Per nascondere la vicenda quei soldi furono contabilizzati come spese legali pagate all'allora avvocato di fiducia di Trump, già reo confesso e condannato. Nelle prossime ore i dodici giurati dovranno raggiungere all'unanimità oltre ogni ragionevole dubbio un verdetto in un senso o nell'altro, se anche uno di loro non concordasse, la giuria si ritroverebbe appesa e il Giudice potrebbe annullare il processo. Nel giorno delle arringhe finali per la prima volta gli uomini del Presidente Biden hanno fatto irruzione nelle vicende giudiziarie dell'avversario, arruolando in una conferenza stampa fuori dal tribunale l'attore regista Robert De Niro, fervente anti trumpiano. "Se tornasse alla Casa Bianca, non se ne andrebbe più", ha detto, mettendo in dubbio che l'ex Presidente che ha promesso di essere dittatore per un giorno sia solamente chiacchiere e distintivo.























