Le accuse sono tutte confermate, dalla corruzione all'associazione per delinquere fino al riciclaggio, così come la misura cautelare. Resta in cella la vicepresidente greca del Parlamento Europeo Eva Kaili che dopo essere stata arrestata in flagranza di reato nella sua abitazione di Bruxelles, dove sono stati trovati i sacchi pieni di banconote in contanti, era stata sospesa dal gruppo socialista, dal suo partito e infine anche, con effetto immediato, da ogni delega e potere legati alla sua carica. Il Giudice belga ha convalidato anche altri tre fermi: quello dell' ex Eurodeputato del Partito Democratico poi passato ad Articolo Uno e ora espulso, Antonio Panzeri, del compagno di Kaili e assistente parlamentare Francesco Giorgi e di Nicolò Figà-Talamanca della Ong No Peace without Justice. È stato rilasciato invece il padre di Eva Kaili che era stato sorpreso con una valigia piena di contanti mentre usciva da un hotel di Bruxelles. Rilasciato con la condizionale infine Luca Visentini, Segretario Generale della Confederazione Internazionale dei sindacati. Il Qatar intanto respinge le accuse di corruzione mentre l'inchiesta della Procura Federale belga sulle presunte tangenti, già ribattezzata Qatargate, intanto prosegue e non si esclude si allarga ulteriormente. Nelle ultime ore la Polizia giudiziaria avrebbe perquisito, alla presenza della Presidente Mètsola anche l'abitazione di Bruxelles dell'Eurodeputato socialista Marc Tarabella, durante la quale sarebbe stato portato via materiale informatico. In Italia intanto, in un filone dell'inchiesta che porta direttamente in provincia di Bergamo, restano ai domiciliari Maria Colleoni e Silvia Panzeri, rispettivamente moglie e figlia dell'ex eurodeputato, arrestate su mandato europeo. Per I Magistrati belgi le due donne sarebbero state pienamente consapevoli degli affari di Panzeri, definiti in un'intercettazione intrallazzi, tanto che, emergerebbe dagli atti, avrebbero persino partecipato al trasporto dei regali dell'Ambasciatore del Marocco in Polonia. Il sospetto dei Magistrati belgi è che anche altri Paesi possano aver utilizzato le mazzette per tentare di corrompere Eurodeputati e funzionari al fine di influenzare le decisioni economiche e politiche dell'Eurocamera.























