Sulle sponde del lago di Ginevra c'era un vento gelido. L'incontro tra il Segretario di Stato americano e il Ministro degli Esteri russo non poteva andare diversamente. Non era un negoziato ha spiegato poi Tony Blinken, piuttosto un franco scambio di idee e le idee se le sono, per l'ennesima volta, francamente scambiate. Gli Stati Uniti vogliono che Mosca smetta di puntare il fucile contro l'Ucraina. Ogni incursione sarà considerata una aggressione e porterà, ha detto il Segretario, a una risposta pronta, unita e severa. Sergej Lavrov ha recitato invece il solito copione, la Russia non ha alcuna intenzione di invadere, ma lo dissero anche i tempi della Crimea, piuttosto è la NATO che dovrebbe smobilitare le truppe affacciate sul Mar Nero in particolare quelle di stanza in Bulgaria e Romania. Richiesta ovviamente inaccettabile per l'Occidente perché creerebbe un'alleanza di serie A e una di serie B. Blinken si è comunque appuntato la lista dei desideri di Putin e ha promesso che nei prossimi giorni risponderà per iscritto come chiede Mosca. Lunedì riferirà agli alleati europei riuniti a Bruxelles ma disuniti sul tipo di sanzioni da imporre eventualmente, perché alcuni di loro hanno con la Russia importanti legami economici. Buone notizie: anche la Casa Bianca approva un nuovo vertice tra i due presidenti Biden e Putin e finché si fanno questi progetti e il dialogo diplomatico continua un atto ostile sul campo è meno probabile. Cattive notizie: gli americani stanno già facendo i piani per evacuare l'ambasciata di Kiev.