Crisi climatica, pandemia, crescenti conflitti, instabilità economica, disinformazione, ingiustizia razziale, battute d'arresto globali sui diritti delle donne. Quello che accade nel mondo mina la promessa di dignità e di uguaglianza dei diritti contenuta nella dichiarazione universale dei diritti umani. Oggi, 10 dicembre, si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti Umani. Dignità, libertà e giustizia per tutti è lo slogan scelto dall'alto commissariato delle Nazioni Unite, che lancia così una campagna lunga un anno. Diffondere i contenuti della dichiarazione, un testo miracoloso per l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk, è lo scopo della campagna che vuole sensibilizzare su quanto accade nel mondo. Aumentano le guerre e l'incertezza, le discriminazioni e il divario sociale. Diminuisce la fiducia nelle istituzioni e nei governi, nella protezione dei diritti umani. Crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale umanitario, vengono denunciati nei Paesi in conflitto, dall'Ucraina alla Somalia. Migranti e rifugiati riportati in Paesi che violano i diritti umani nei confronti di chi scappa dalla guerra e dalla povertà. Si scappa anche dai Paesi che non garantiscono diritti uguali per tutti. Si guarda con preoccupazione ai muri che si alzano in Europa, alla Cina, alla repressione da parte dei talebani in Afghanistan, alle violenze sui manifestanti in Iran. Educare, promuovere il cambiamento e responsabilizzare i messaggi contenuti nella campagna, per arginare quanto evidenziato anche nel rapporto di Amnesty International 2021-2022: nel mondo ci sono più conflitti e meno diritti.























