Terremoto Myanmar, nuove scosse rallentano i soccorsi, è emergenza umanitaria

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2 giorni fa

Scavano a mani nude, le persone possono essere imprigionate ovunque, tra le macerie del Myanmar. Questa donna si trovava in un hotel nella regione più colpita, è stata salvata insieme al figlio. È una delle storie che lasciano sperare, che incoraggiano i soccorritori. Una donna incinta era già simbolo, salvata dopo 35 ore sotto le macerie a Mandalay, seconda città del Paese, ma una volta estratta non ce l'ha fatta, aveva 35 anni. Il numero delle vittime continua a crescere tra una scossa e l'altra. Da venerdì, quando il sismografo ha raggiunto il 7.7 della scala Richter, la terra ha tremato 170 volte. Nelle scorse ore la gente è di nuovo fuggita in strada e le ricerche sono state brevemente interrotte per una scossa di intensità 5.1. Sono circa 20 milioni le persone colpite. dal terremoto, secondo il rapporto dell'ONU, ossia un terzo della popolazione del Myanmar. Case, monasteri, scuole ed ospedali si sono sbriciolati, la popolazione cerca rifugio dove può. Alcune dighe rappresentano una minaccia. Una TV locale ha diffuso il confronto tra prima e dopo il terremoto, gli edifici non sono più riconoscibili. Aiuti arrivano dalla Cina, dall'India, dalla comunità internazionale, ma il problema è la distribuzione. Molte strade sono danneggiate, l'unico aeroporto funzionante è quello di Yangon, a oltre 600 chilometri dall'epicentro, e l'esercito continua a bombardare le aree controllate dai guerriglieri, che sono anche le più colpite, ostacolando i soccorsi. La Croce Rossa Internazionale ha lanciato un allarme per il rischio di una crisi umanitaria senza precedenti, spiegando che ciò che sta accadendo nell'ex Birmania, raggiunge un livello di devastazione che non si vedeva da oltre un secolo in Asia. Urge un intervento immediato in un paese già vulnerabile a causa della guerra civile. .