Trump parla con Putin, stop attacchi su centrali ucraine

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2 giorni fa

Putin fa un passo avanti, ma non è il balzo che Trump sperava. Sul tavolo c'era l'ipotesi di una tregua temporanea completa, Mosca ha accettato solo di fermare da subito e per 30 giorni gli attacchi alle infrastrutture energetiche. Sì, anche all'avvio dei negoziati di pace che dovrebbero portare prima a un cessate il fuoco nel Mar Nero, poi a una tregua completa e infine a un accordo di pace permanente. Tra Mosca e Kiev è stato concordato uno scambio di 350 prigionieri e la Russia provvederà al rimpatrio di oltre 20 soldati nemici feriti. Putin concede qualcosa dunque, ma chiede molto. La Russia innanzitutto resta contraria alla presenza di soldati europei in territorio ucraino come peacekeepers. Secondo Putin poi l'Ucraina non deve più ricevere aiuti militari né informazioni di intelligence e deve interrompere la mobilitazione forzata. Condizioni irricevibili per Zelensky, che chiede maggiori dettagli e ribadisce: la pace passa solo per una tregua senza troppi paletti. Il processo è avviato e marcia a pieno regime, annuncia trionfante Donald Trump su Truth, al puzzle in realtà mancano ancora molti tasselli. Nemmeno una parola, per esempio sulle conquiste territoriali russe. Washington e Mosca però guardano già avanti. Nella telefonata si è, parlato di Medio Oriente, di Iran, di armi strategiche e soprattutto di un riavvicinamento che dovrebbe portare a enormi accordi economici. Russia e Stati Uniti progettano una partita di hockey in territorio americano, è la diplomazia del dischetto, dopo un vertice che alla Casa Bianca, già paragonano a quello del 1945 a Jalta, nella fatale Crimea. .