Trump Presidente, Micheal Flynn forse Consigliere sicurezza

È stato uno dei suoi sostenitori più accaniti durante la campagna elettorale. Suo figlio, sui social media, non disdegna le teorie cospirazioniste. Adesso, non a caso, il generale Michael Flynn si trova in pole position per il ruolo di consigliere per la sicurezza nazionale. Donald Trump avrebbe deciso di premiarlo, nonostante lui nasca politicamente democratico. Flynn, nel 2012, venne nominato da Obama come direttore dell’agenzia di intelligence della difesa, ma se ne andò due anni dopo in disaccordo con la narrativa della Casa Bianca su Al Qaeda. Secondo lui, l’America è più insicura adesso che prima degli attacchi dell’11 settembre. Questa sua convinzione lo ha portato a sostenere con forza Donald Trump, che ora lo vuole ripagare con uno dei posti chiave nell’ambito della difesa. Nel fine settimana, inoltre, il Tycoon incontrerà anche Mitt Romney, uno dei suoi avversari più duri nel partito, che oggi, invece, si ritroverebbe ad essere in corsa per un posto di spicco, come la Segreteria di Stato. Sono, d’altronde, giornate decisive per dare forma alla sua squadra e per prendere le misure con le varie sfide geopolitiche che lo attendono durante la sua Amministrazione. Ieri ha incassato il pieno sostegno del Giappone, dopo aver ricevuto nella Trump Tower il premier nipponico Shinzo Abe, che ha parlato di Trump come di un leader di cui ci si può fidare, nonostante i propositi della campagna elettorale, propositi che, però, alla luce di quanto accaduto, non sono da prendere alla lettera. D’altronde, ancora non è dato sapere quanto e se il Trump Presidente si discosterà negli obiettivi e negli annunci dal Trump candidato. Non a caso, ieri è arrivato anche il dissenso della Federal Reserve sulle idee che circolano in ambito di politica economica. La Presidente Janet Yellen, annunciando l’imminente aumento dei tassi di interesse, ha difeso la riforma del sistema finanziario voluta da Obama dopo la crisi dei sub-prime e ha ammonito Trump dai rischi sulla sostenibilità del debito e del deficit di tagli alle tasse troppo ingenti.