Dopo il vertice a Ginevra, il braccio di ferro tra Washington e Mosca sull'Ucraina cambia teatro ma non sostanza. La situazione di stallo arriva al Consiglio Nato-Russia di Bruxelles: il primo dal 2014 anno della annessione della Crimea. E, all'ordine del giorno, c'è di fatto un solo dossier. Le posizioni restano distinte e distanti; il Cremlino chiede il ritiro dall'Alleanza Atlantica dall'Europa Orientale e l'esclusione di una futura adesione di Kiev. Washington e Bruxelles ricordano che spetta agli stati sovrani decidere se aderire al Patto Atlantico e minacciano nuove sanzioni economiche e finanziarie. Mosca però appare convinta che il Blocco Occidentale non andrà oltre gli strumenti diplomatici e, stando a quanto denunciano gli Stati Uniti, non starebbe offrendo elementi concreti che escludano un'invasione dell'Ucraina, nonostante la disponibilità americana a concordare limiti reciproci alle esercitazioni militari e al dispiegamento di missili in Europa Orientale. Al contrario, denuncia il New York Times, i russi avrebbero posizionato elicotteri da attacco e da trasporto al confine con l'Ucraina. Al di là degli sforzi americani, è l'Unione Europea chiamata far sentire la propria voce. Per ora ancora debole. Mentre il presente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto la convocazione di un nuovo vertice con Francia Germania e Russia per risolvere il conflitto in Donbass.