Gli attacchi dal cielo non si fermano, nonostante gli sforzi dell'amministrazione Trump per raggiungere una tregua tra le parti. Nella notte le forze russe hanno colpito l'Ucraina con 179 droni. Lo ha reso noto l'Aeronautica Militare di Kiev, aggiungendo che 100 velivoli senza piloti sono stati abbattuti e 63 droni-esca sono caduti in zone aperte. Nell'attacco non sono state risparmiate le regioni di Zaporizhzhia, Kharkiv, Sumy nell'Est del Paese, e sono state colpite le centrali energetiche e i depositi di carburante. Ci sono stati feriti e anche vittime. E se il presidente americano Trump ha annunciato che ci sarebbero i contorni di un accordo, sul campo non si vede ancora nulla di concreto. Kiev e Mosca continuano ad accusarsi a vicenda sull'abbattimento reciproco dei droni, con i russi che attaccano infrastrutture energetiche ucraine in varie parti del Paese. Le forze di Kiev hanno risposto colpendo con i droni raffinerie e serbatoi di petrolio russe nelle zone lungo il confine orientale. E questo nonostante resti sul tavolo la proposta americana accettata dall'Ucraina di un cessate il fuoco completo di almeno 30 giorni che dovrebbe risparmiare le installazioni energetiche su entrambi i fronti. Il Cremlino sostiene che l'ordine di Putin sia in vigore, e che è Kiev che si mostra inaffidabile. Eppure il presidente americano Trump, dallo Studio Ovale, ha annunciato che "le linee guida principali dell'accordo sull'Ucraina sono state stabilite" dopo i colloqui telefonici avvenuti nei giorni scorsi sia con Vladimir Putin sia con Volodymyr Zelensky. E ha anche aggiunto che una tregua totale potrebbe scattare molto presto, sottolineando che il presidente russo non avrebbe respinto il cessate il fuoco. .