Potrebbero essere 200 le vittime russe dell'attacco sferrato dalle forze armate ucraine contro un complesso alberghiero trasformato in caserma, a Melitopol, città meridionale occupata da Mosca fin da marzo. La struttura era utilizzata dal gruppo di mercenari Wagner. «Abbiamo lavorato a questo progetto per molto tempo e ovviamente ci siamo riusciti», si compiacciono così i vertici militari ucraini. Melitopol è infatti un centro strategico fondamentale per Kiev: «tutti i collegamenti logistici delle forze russe passano da qui», sottolineano. «Se Melitopol cade, tutte le difese fino a Kherson verranno distrutte e, in tal caso, le forze ucraine potranno entrare direttamente in Crimea». Come preannunciato, il Presidente turco Erdogan ha avuto due colloqui telefonici separati con Putin e Zelensky. Con il primo ha affrontato temi come energia, corridoio del grano, rapporti bilaterali e lotta al terrorismo. Ufficialmente l'unico passaggio sul conflitto è stato l'auspicio di Erdogan che la crisi ucraina venga risolta al più presto. Nella telefonata con Zelensky si è parlato della possibile espansione del corridoio del grano, inoltre il leader ucraino ha ringraziato il Presidente turco per aver donato centinaia di generatori alle città. L'Ucraina, infatti, continua a combattere la sua battaglia quotidiana contro il freddo e il buio. L'elettricità sta gradualmente tornando a Odessa e nella regione, dopo gli attacchi russi con droni kamikaze, ma 300.000 residenti sono ancora senza luce. In generale, in tutto il Paese, vanno avanti i blackout di emergenza. Dopo otto ondate di attacchi missilistici, tutte le centrali termiche e idroelettriche hanno subito danni, il 40% delle strutture è compromesso. Il Governo ucraino ammonisce: «ognuno deve rendersi conto che affronteremo questo inverno con significative restrizioni e dovremo scegliere a chi dare priorità». Infine Kiev ha fatto sapere che i beni dell'oligarca russo Yevtushenkov verranno trasferiti alla gestione del Fondo del Demanio statale.























