Una coalizione di volenterosi, cioè un insieme di Stati non soltanto europei e non soltanto membri della NATO, uniti nell'intento di garantire la pace in Ucraina. L'iniziativa è stata lanciata dal premier britannico Keir Starmer in occasione del vertice di Londra dello scorso 2 marzo, durante il quale diversi leader europei con Norvegia, Canada e Turchia, si sono incontrati per discutere di possibili soluzioni al conflitto. Il proposito coinciderebbe con uno dei quattro punti concordati dopo il vertice, oltre alla garanzia di aiuti militari, alla presenza del Paese aggredito ai colloqui di pace e al rafforzamento delle sue capacità difensive future. Accanto al Regno Unito, anche il presidente francese Macron sostiene convintamente il progetto che nell'ottica delle due potenze, vorrebbe rappresentare uno sforzo nelle trattative alternativo a quello inaugurato da Trump direttamente con la Russia, senza il coinvolgimento né di Kiev, né di Bruxelles. Ad oggi tra i volenterosi si contano più di 30 Paesi, tra cui Australia, Giappone e Nuova Zelanda, assenti invece gli Stati Uniti. L'obiettivo è quello di aiutare gli ucraini a resistere all'invasione russa e di tutelarli in caso di un cessate il fuoco. Per farlo si discutono più possibilità, dall'invio di armi a quello di truppe di stanza sul territorio aggredito, allo schieramento di militari nei paesi confinanti. .