Se il presidente cinese si è recato a Mosca per far visita a Vladimir Putin, è giusto che faccia lo stesso con l'Ucraina. Non deve essere stato tanto diverse il pensiero di Volodymyr Zelensky che ad una settimana circa da quell'incontro, ha invitato a Kiev Xi Jinping: siamo pronti a vederlo qui, voglio parlare con lui, ha detto il Presidente ucraino in un'intervista esclusiva ad Associated Press. Abbiamo avuto contatti prima della guerra su larga scala, ma per più di un anno non ne abbiamo avuti. Pechino per ora nicchia e per bocca del proprio Ministero degli Esteri, fa sapere di essere in contatto con tutte le parti, Ucraina compresa. Ma sull'invito rivolto al Presidente, non ha informazioni da fornire. Mentre il Segretario del Consiglio di Sicurezza russo Patrušev dichiara che per Mosca è inaccettabile uno scontro militare fra paesi che possiedono armi nucleari, proprio su quel fronte il direttore generale della IAEA, Rafael Grossi, continua nel suo tentativo di mediare un accordo con il Cremlino per proteggere la centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dai russi e punta a modificare le proposte per arrivare ad una svolta nei negoziati. L'obiettivo è di creare una zona di sicurezza nell'area della centrale dove la situazione è molto pericolosa per prevenire un possibile disastro atomico. Al 399esimo giorno di guerra, mentre il Viceministro degli Esteri russo definisce un giochino l'idea di un tribunale speciale che giudichi la Russia per crimine di aggressione e irride gli Stati Uniti, lasciamo che si divertano, i Mercenari del gruppo Wagner avrebbero ormai, conquistato il 65% della città di Bachmut nella regione orientale ucraina di Donetsk, compreso probabilmente il complesso industriale Azom e perdere la battaglia per Bachmut, ha ammesso il Presidente Zelensky, sarebbe una sconfitta politica più ancora che strategica.