In ballo non ci sono solo i bagni al mare o le escursioni in montagna di milioni di europei, ma anche un settore, quello del turismo, che vale il 10% del Pil dell'Unione e che in alcuni casi, come Croazia, Grecia, Portogallo e Cipro, conta fino a un quarto del reddito e degli occupati. Per questo la Commissione europea si appresta a pubblicare una serie di raccomandazioni che, seppur non vincolanti, cercheranno di rendere più omogenee le regole per i viaggi non essenziali per questa estate. Viaggi all'interno dell'Unione, perché le frontiere esterne rischiano di rimanere chiuse ancora per un po'. Tramontata l'ipotesi di un passaporto sanitario per chi risultasse negativo ai test, Bruxelles indica alcuni criteri per la riapertura dei confini Schengen. Prima di tutto la situazione epidemiologica, riaprire cioè partendo da quelle zone in cui c'è un calo costante dei contagi e capacità sufficiente di ospedali, test e tracciamenti, poi la non discriminazione tra cittadini europei. Conterà, insomma, da dove si arriva e non la propria nazionalità. Quanto ai trasporti viene sollecitato il via libera il prima possibile ai viaggi in autonomia, come quelli in auto o moto, visto il basso rischio di infezione. Più complicato muoversi in aereo, treno o traghetto. Mascherine obbligatorie, igienizzazione dei luoghi, tracciamento dei contatti, anche attraverso app, che non possono però essere obbligatorie, ma soprattutto distanziamento tra le persone con una vistosa eccezione: la Commissione non raccomanda infatti di rendere obbligatorio in aereo il sedile vuoto tra un viaggiatore e l'altro. Il distanziamento dovrà essere rispettato anche nelle strutture ricettive, dagli hotel ai ristoranti, dalle piscine alle spiagge, e con la crisi di liquidità che ha colpito compagnie aeree e tour operator la Commissione consente l'invio di voucher al posto dei rimborsi per i viaggi cancellati. Questi buoni dovranno però essere sempre trasferibili ad altra persona e inoltre rimborsabili in contanti se non utilizzati entro la scadenza.