Dare acqua e aiutare le persone che attraversano il deserto qui viene fatto da generazioni, e non essere coinvolto e non impegnarmi a fare la mia parte mi avrebbe fatto sentire non veramente parte di questa comunità. Così Scott Warren parlava alcune settimane fa con il sito The Intercept della sua esperienza di volontario in Ajo, Arizona, una città di frontiera, il primo centro abitato dopo chilometri e chilometri di deserto, che segna l'impervio confine con il Messico, in questa parte d'America. Questa settimana Warren sarà processato per traffico di esseri umani. Un caso senza precedenti per chi offre volontariamente assistenza umanitaria e, se condannato, potrebbe rischiare fino a vent'anni di carcere, ma per Warren non c'era altra scelta possibile, se non quella di aiutare, sin da quando si trasferì ad Ajo, sei anni fa. In questo avamposto di confine sono numerose le associazioni nate spontaneamente fra cittadini per andare ad aiutare chi prova ad attraversare il deserto. Si lasciano sul possibile tragitto acqua, cibo, set di pronto soccorso e coperte, dato che la temperatura, che di giorno arriva fino a 48 gradi, la notte scende drasticamente. E poi c'è invece chi si occupa di recuperare e ricomporre i resti, e provare a dare degna sepoltura a chi, cercando l'America, è morto in quel deserto. Negli ultimi anni il numero dei cadaveri è aumentato drammaticamente; centinaia di uomini, donne e bambini che rimarranno senza nome, e non a caso, in un'intervista al Washington Post, Scott Warren l'ha definita per quella che è, vale a dire un'emergenza umanitaria che ora rischia di complicarsi ulteriormente se l'opera dei volontari verrà ostacolata. Fino a non molto tempo fa gli agenti della polizia di frontiera ci ringraziavano per il nostro prezioso lavoro; adesso non più. Anzi, distruggono le riserve d'acqua, ci negano l'accesso nella riserva, di cui fa parte il deserto, conclude Warren, ricordando che, comunque andrà il suo processo, le persone continueranno ad attraversare il deserto e la gente di Ajo continuerà ad offrire acqua e cibo, continuerà ad aiutare la vita e non a favorire la morte.