"Non darò la soddisfazione all'anarco dittatura di esibirmi come trofeo ed utilizzarmi come ostaggio, facendomi rinunciare a condannare i suoi crimini". Americo de Grazia è il secondo parlamentare venezuelano a trovare rifugio presso la nostra ambasciata a Caracas ed è tra i sette rappresentanti dell'opposizione nell'Assemblea nazionale, entrati nel mirino dell'operazione Terra Bruciata, lanciata da Nicolas Maduro, in risposta alla parallela operazione Libertà, che Guaidò ha tentato lo scorso 30 Aprile quando, circondato da militari, ha incitato le forze armate ad unirsi all'opposizione. Una prova di forza degenerata in guerriglia urbana, è costata la vita a quattro persone, due delle quali minorenni. Ai deputati, compreso il vice di Guaidò Edgar Zambrano, arrestato ieri dal SEBIN, la temuta polizia politica di Caracas, è stata tolta l'immunità. Un gesto questo condannato non solo dall'intera opposizione, ma anche a livello internazionale. de Grazia è il secondo membro del Parlamento venezuelano a rivolgersi alle autorità italiane, chiedendo protezione, dopo Mariela Magallanes, sposata con un nostro connazionale. La Farnesina ha confermato con una nota parlando di de Grazia come una delle sette persone legittimamente elette all'assemblea nazionale, e sottolineando come l'ambasciata operi in piena conformità alle convenzioni diplomatiche. Intanto Guadò cerca una sponda proprio con il nostro Governo, chiedendo di parlare con il premier, Giuseppe Conte, al quale, afferma, di voler spiegare la drammaticità della situazione in Venezuela, considerando quello che definisce come terrorismo di stato contro il Parlamento.