Voragini, strade distrutte e fumo che fuoriesce dal terreno. L'enorme crepa che si è aperta proprio nel centro della strada rende le vie impraticabili. Sorvolare Grindavik, il piccolo paesino di pescatori nel sud dell'Islanda dove l'attività sismica del vulcano locale sta mettendo da giorni in allarme le autorità locali, è come osservare dall'alto una città spettrale. L'allerta resta massima. Gli abitanti sono stati evacuati, come questa madre che ha lasciato la propria casa assieme al suo bambino e ha paura delle continue scosse di terremoto che si stanno verificando. "No, non credo che tornerò più nella mia città", dice. Nei giorni scorsi la protezione civile ha dichiarato lo stato di emergenza. Sono state registrate migliaia di scosse intorno al vulcano Fagradalsfjall. Gli scienziati continuano a monitorare il corridoio di magma incandescente che si è esteso proprio sotto il centro abitato, e che ha causato la formazione di una faglia lunga circa 15 km. Pronti per essere realizzati muri di difesa intorno ad una centrale geotermica per proteggerla dalle possibili colate laviche.