La penuria di gas naturale, i conseguenti prezzi aumentati su scala internazionale, i costi dell'energia sostenibile e non solo. Tutto questo rischia, come ha spiegato il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, di portare da ottobre a un vertiginoso aumento della bolletta elettrica. Parole e timori che hanno scatenato una selva di reazioni e di richieste. All'indirizzo del Governo innanzitutto, alle quali lo stesso Cingolani risponde assicurando che "l'esecutivo è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette", in linea peraltro con un intervento già operato lo scorso luglio con lo stanziamento di oltre un miliardo. Dal PD che chiede all'esecutivo di agire in fretta contro la possibile stangata sulle famiglie italiane, posizione sposata da Sinistra Italiana, alla Lega di Salvini, che chiede a Draghi i tagli sulle tasse delle bollette e stigmatizza gli errori fatti dai Governi nei rapporti con la Russia e sul nucleare sul cui tema, dice, è doveroso uno studio per un possibile ritorno in sicurezza. Se vuole l'energia atomica può trasferirsi in Francia, replica Giuseppe Conte, che con tutto lo stato maggiore dei pentastellati ha voluto incontrare proprio il ministro Cingolani. "Dobbiamo intervenire, con varie modalità per calmierare questi prezzi, questi costi. Sapete che c'è una congiuntura internazionale che ha portato all'aumento del prezzo del gas ed altri fattori che hanno portato a questo incremento notevole. Ho avuto garanzie che l'Italia non abbracci, in prospettiva, non abbraccerà l'energia atomica". Intanto il Governo guarda all'ormai prossimo decreto sul super Green Pass che arriverà probabilmente nel Consiglio Dei Ministri giovedì, con l'estensione per i lavoratori del pubblico, mentre appare ormai slittato alla prossima settimana l'esame della legge delega per la riforma fiscale, dopo le polemiche sulla revisione del Catasto e il secco no di Lega e Forza Italia.