Forte dei sondaggi che al momento lo danno in vantaggio, il centro-destra sa di dover ricercare e mantenere la compattezza ma è alle prese con il nodo della leadership: cioè, di fatto, chi sarebbe il candidato premier. E con le turbolenze interne a Forza Italia che dopo il mancato sostegno al Governo Draghi ha perso altri due deputate: Annalisa Baroni e Giusy Versace. Il partito più forte adesso è Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni, dopo giorni di voce sulle ipotesi di candidato premier diverse con il nome di Tajani, chiarisce senza mezzi termini: se non ci mettiamo d'accordo su regole, che per altro hanno funzionato finora, è inutile andare al Governo insieme. Quello della Leader di Fratelli d'Italia è un avvertimento chiaro. A stretto giro interviene Salvini. Liti e divisioni lasciamole a sinistra: chi avrà un voto in più, indicherà il premier. Da Fratelli d'Italia, del resto, gli inviti all'unità del centrodestra non mancano. "Noi come partito, in questo momento, trainante del centrodestra, ci facciamo carico di tutti i problemi del centrodestra perché dobbiamo avere un centrodestra unito per governare in condivisione precisa, chiara con un programma coeso, l'Italia; che è quello che è mancato al Governo precedente". Nel frattempo, i centristi della coalizione rivendicano la necessità di forze moderate. " C'è ancora più bisogno di serietà, competenza, responsabilità e concretezza. Per questo, il centrodestra può governare il Paese solo se avrà una forte proposta politica moderata". La questione dei rapporti di forza tra alleati, comunque resta spinosa, anche riguardo alla compilazione delle liste e alla ripartizione dei collegi uninominali. Di questi argomenti si dovrebbe discutere a breve, visti i tempi stretti in un prossimo vertice.























