Colle, passo indietro di Berlusconi: "Draghi resti premier"

Silvio Berlusconi non corre più per il Quirinale. Il passo di lato lo ha annunciato via comunicato letto da Licia Ronzulli agli altri leader del centrodestra durante un vertice molto atteso con tutti collegati da remoto a cui lui non è intervenuto. La notizia è arrivata dopo settimane di voci e tira e molla sul suo nome e si è fatta attendere fino all'ultimo, tanto che il vertice è slittato di qualche ora perché preceduto da una riunione del Cavaliere con i vertici di Forza Italia. Alla fine, ha comunicato, i voti ci sarebbero stati; ringrazio tutti per il sostegno che mi ha onorato e commosso ma mi faccio da parte per senso di responsabilità nazionale, perché ora serve unità. Adesso il centro-destra proporrà nomi di alto livello mentre Draghi, per noi, deve restare a Palazzo Chigi. Questo è il succo del messaggio; gli alleati usano parole di stima e ringraziamento per il suo passo ma su Draghi non si pronunciano allo stesso modo. Salvini sente subito gli altri leader e dice ora lavoriamo a una rosa di nomi. Meloni chiarisce che non ci sono stati veti su nessuno. Quindi, neanche su Draghi e comunque il problema riguarderebbe in caso chi tocca chi sostiene il suo governo e non Fratelli d'Italia. Dagli altri centristi della collezione, su Draghi vi è ancora più possibilismo. Il centrodestra più compatto che mai fra le indicazioni nei prossimi giorni già da domani. Credo che questo sia l'aspetto fondamentale al di là di tutte le indiscrezioni che sono uscite che sembrava di essere in mezzo a una piazza e non era così. Credo che oggi un centrodestra che esce rafforzato convinto e con ancora un grande ringraziamento a Berlusconi. Su Draghi? Su Draghi vedremo quello che sarà il prossimo futuro. Il Segretario del PD Letta, in serata, parla di scontro nel centrodestra e chiarisce subito il suo punto di vista: non è maggioranza quindi non ha diritto di prelazione sul Quirinale. Serve un nome condiviso e assieme un patto di legislatura. Dai 5 Stelle, Conte plaude al ritiro di Berlusconi e dice che adesso sì che si può lavorare ad un nome condiviso. Stessa tesi di LEU. Nelle prossime ore, una serie di vertici del centrosinistra in testa l'incontro fra Letta, Conte, Speranza. L'attesa però è anche per un nuovo faccia a faccia fra Letta e Salvini. Mi auguro che l'incontro tra il nostro segretario e Salvini possa dare una accelerazione significativa, una accelerazione significativa alla soluzione all'individuazione di una candidatura condivisa per la Presidenza della Repubblica. Intanto, Mattarella marca la sua distanza. Fa sapere che resterà a Palermo per qualche giorno ed il suo portavoce twitta la foto degli scatoloni pronti nel suo ufficio del Quirinale.