La corsa al Colle è nel vivo, e ancora una volta nonostante i proclami, a correre sono principalmente uomini. Le donne sistematicamente si avvicinano al Quirinale, o meglio i nomi di alcune di loro, ma all'atto pratico nessuna entra, se non da first lady. Ogni volta sentiamo che "il Paese è maturo", ma alla conta non si traduce in elezione. Qualcuna negli anni l'ha sfiorato. Camilla Cederna, Eleonora Moro e Ines Boffardi, pioniere di una gara principalmente maschile. Si arriva poi all'85, quando con un solo scrutinio venne eletto Francesco Cossiga al Quirinale, oltre a Camilla Cederna raccolse pochi voti anche Tina Anselmi, partigiana e politica DC, prima donna Ministro della Repubblica. Per molti scrutini (ben 16 per eleggere Oscar Luigi Scalfaro nel '92), il PDS indicò come sua candidata, per la prima volta una donna, Nilde Iotti, che arrivò a prendere 256 voti, insufficienti però a superare il quorum. Nelle elezioni del '99, che portarono Carlo Azeglio Ciampi al Quirinale, si contarono 16 schede per Rosa Russo Iervolino e 15 per Emma Bonino. E negli anni successivi altre donne arrivano vicine al Colle, ma lo vedono sempre da lontano: Anna Finocchiaro, Franca Rame. Poi Rosy Bindi, Paola Severino, Annamaria Cancellieri, Ministro dell'Interno. Ma il nome che accomuna diverse delle ultime vigilie elettorali è comunque sempre quello di Emma Bonino. È arrivato il momento di eleggere una donna, il Paese è maturo, ripetono un po' tutti. Anche queste elezioni si aprono così, ma al momento solo le first lady hanno accesso al Colle, rigorosamente accanto ai mariti.