La Consulta sta dalla parte del'obbligo vaccinale anti-Covid introdotto dal Governo Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali. Una scelta che finì al centro di infuocate polemiche, proteste e ricorsi. 11 ordinanze con cui 5 uffici giudiziari hanno sollevato dubbi sulla costituzionalità di obbligo e sanzioni, una quarantina i difensori di operatori sanitari e professori che hanno rifiutato di vaccinarsi, tre gli avvocati dello Stato. La corte ha ritenuto inammissibile che chi non si è vaccinato posso attività lavorativa che implichi rapporti interpersonali, ragionevole secondo i giudici, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull'obbligo vaccinale del personale sanitario. Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento della vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso e ciò sia per il personale sanitario, sia per coloro che lavorano nella scuola. La decisione della consulta arriva dopo moltissime ore di Camera di Consiglio, la questione era ertamente molto complessa. La sentenza si pone in linea con la giurisprudenza della corte che già nel 2018 si era pronunciata a favore dell'obbligo vaccinale in presenza di tre condizioni: se migliora la salute dell'individuo e della collettività, se le conseguenze sono tollerabili e se in caso di danni ulteriori e non prevedibili è previsto un equo indennizzo. La decisione è destinata a far discutere.