A pochi giorni dalle comunicazioni di Draghi, la maggioranza non ha trovato la bussola per uscire dalla tempesta. Una sola condizione, infatti aveva posto il Presidente del Consiglio per andare avanti: che nell'ultimo miglio della legislatura ci fosse al suo fianco la stessa maggioranza con cui si è lavorato fino ad ora. Una condizione che, col passare delle ore, sembra sempre più difficile da recuperare. Lo strappo ai 5 Stelle, infatti, ha messo in moto tutte le forze centrifughe che la presenza di Draghi aveva tenuto a bada fino ad ora. Nel Movimento non sembrano esserci ripensamenti: Conte chiede a Draghi di assumersi lui le responsabilità. Ci aspettiamo risposte ai nostri 9 punti dice; poi, torna al punto di partenza proponendo anche l'ipotesi dell'appoggio esterno. "Senza risposte chiare, e se non ci saranno garantite condizioni di rispetto, è evidente che il Movimento 5 Stelle non potrà condividere una responsabilità diretta di Governo. Ci sentiremo liberi, sereni ma se mi permettete ancor più responsabili, semmai è possibile, di votare e di partecipare alla prospettiva che ci sia una prossima azione di Governo, di votare quel che serve al Paese, di volta in volta". Ma le lacerazioni a 5 stelle non sono l'unico peso che inclina il piano verso le elezioni anticipate. Perché, sulla presenza e maggioranza dello stesso Movimento, non c'è identità di vedute tra gli altri partiti. Per il PD, la loro presenza è necessaria; Forza Italia e Lega, Berlusconi e Salvini si sono sentiti di nuovo invece, non sono disposti ad accettare un remake del film che ha portato Draghi alle dimissioni. "Chi ascolta il Paese, in queste ore, sa che l'Italia vuole che il Governo Draghi continui fino alla fine della legislatura". "Noi abbiamo le idee molto chiare. Non possiamo continuare a governare con i 5 Stelle". Matteo Renzi sostiene che si debba fare di tutto per tenere Draghi a Palazzo Chigi. Non perde occasione per attaccare i 5 Stelle, ma ritiene che sia lo stesso Premier a dover decidere il perimetro di una sua nuova eventuale maggioranza. Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni continua a chiedere le elezioni anticipate: basta accanimento terapeutico, dice, sarebbe irresponsabile far vivacchiare la legislatura.